Se l’avanzamento tecnologico e la nascita di sempre nuove figure professionali in ambito IT ha portato la concorrenza a livelli sempre più alti e fatto crescere la specializzazione dei candidati, quello che emerge dal mondo del lavoro è la sempre maggiore attenzione che le aziende riservano alle soft skills.
Vera e propria discriminante nella valutazione di candidati con una marcia in più, le soft skills sono quelle caratteristiche che, se possedute dal personale interno a ogni livello, permettono a un’azienda di essere davvero competitiva sul mercato, affiancando l’importanza del saper essere a quella del saper fare.
Ma cosa sono le soft skills?
Le soft skills, o competenze trasversali, sono tutte quelle inclinazioni personali che prescindono le competenze professionali, le hard skills, e riguardano le doti relazionali, l’atteggiamento in ambito lavorativo e la conoscenza di sè.
Possono anche essere divise in internete ed esterne: le prime riguardano il modo in cui ognuno di noi percepisce se stesso, mentre le seconde si riferiscono al modo in cui una persona si inserisce in un contesto sociale e interagisce con gli altri.
Difficili da valutare, quantificare e misurare, le soft skills rappresentano soprattutto capacità innate, ma possono essere comunque acquisite o potenziate con corsi di formazione ad hoc, mettendo in pratica piccole misure quotidiane o più “semplicemente” osservando chi quelle doti le ha particolarmente spiccate e far nostri quei comportamenti.
Secondo uno studio dello Stanford Research Institute International, il 75% del successo di un lavoro a lungo termine dipende dalla padronanza delle soft skills contro il 25% delle competenze tecniche.
Quali sono le soft skill più importanti?
Il WEF, World Economic Forum, ha indicato le 10 soft skills che saranno più richieste a partire dal 2020:
- Capacità di problem solving in situazioni di stress, con atteggiamente sempre positivo
- Pensiero critico, inteso come capacità di interpretare e vagliare l’importanza delle informazioni
- Creatività
- Gestione delle persone, di un team, motivandone i membri
- Capacità di lavorare in gruppo
- Inteligenza emotiva, ossia la capacità empatica di riconoscere, capire e interpretare le emozioni altrui
- Decision making, intesa come la forza di decidere in automonia dopo aver ascoltato tutti
- Collaborazione e orientamento al servizio
- Negoziazione, per creare benessere economico e relazionale
- Flessibilità e capacità di adattarsi ai cambiamenti
Secondo un’idagine condotta da LinkedIn su 5000 professionisti nel mondo delle risorse umane e dei manager, tra le tendenze che influenzeranno il mondo del lavoro all’interno delle aziende nei prossimi anni, le soft skills saranno determinanti per il 91% degli intervistati, seguite da flessibilità lavorativa (72%), cultura anti-molestie (71%) e trasparenza retributiva (53%).
È facile intuire quindi che includere nel proprio curriculum le soft skill è ormai fondamentale: sono infatti le competenze trasversali, applicabili a qualsiasi lavoro o ambiente, che permettono a middle e top management di dare un boost alla propria carriera.
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